Il piano di volo è un'operazione necessaria, e obbligatoria, per tutti gli oggetti che si staccano da terra. Proprio come imposto dalle normative Enac vigenti. Non tutte le zone sono uguali: in alcune è possibile volare, in altre assolutamente no, in altre ancora sì ma con limitazioni precise. Ecco un elenco:
Zone riservate: si tratta di zone marchiate in rosso sulle mappe aeronautiche secondo le normative internazionali ICAO.
Zone proibite: sono prevalentemente obiettivi militari e sensibili, poco estesi, ma assolutamente vietati.
Zona CTR: sono zone abbastanza larghe, in genere diverse decine di chilometri dagli aeroporti, dove sono presenti limitazioni importanti per via del traffico aereo civile.
Zona ATZ: si tratta di un'area di rispetto attorno agli aeroporti. Sono 5 miglia, circa 9 chilometri di raggio.
Oltre queste maschere, visibili tramite le carte aeronautiche che sia i civili che i militari devono osservare e rispettare, vi sono poi le limitazioni imposte da alcuni comuni tramite delle ordinanze specifiche. Fatta questa prima analisi, si procede con la definizione dell'area di lavoro: CRITICA o NON CRITICA. Tra le prime figurano centri abitati, strade trafficate, centrali elettriche, elettrodotti. Tra le seconde zone non popolate e con coefficienti di rischio bassi. In questi ultimi possono lavorare i droni. Studiare un piano di volo è estremamente importante e non può essere fatto da chi non abbia seguito almeno un corso di abilitazione aeronautica.